domenica 13 marzo 2011

C'ERA UNA VOLTA

I due ladri
Certamente voi sapete che , quando i pescatori si trovano, si raccontano l’un l’altro le loro imprese e si gloriano dei grossi pesci che hanno pescato.
Ebbene pressappoco in uguale maniera si comportano, o almeno si comportavano una volta, anche i ladri.


Allora.
C’erano una volta due ladri che, essendosi incontrati quasi per caso, si misero a parlare e a vantarsi per tutto quello che avevano rubato.
Uno di loro, però, senza una adeguata preparazione tecnica, non era mai riuscito a far grandi danni al suo prossimo e, dopo esser stato molte volte in prigione, era rimasto povero di soldi e ricco di delusioni.
L’altro invece, che aveva lavorato solamente su basi rigorosamente scientifiche, non era mai stato né scoperto né sospettato e per di più era sempre riuscito ad evitare la prigione.
Ma perché non sapeva il valore di quello che rubava e nemmeno sapeva bene impiegare i soldi che aveva guadagnato, si trovava anche lui senza una lira e non poteva far altro che lamentarsi di aver lavorato invano.
Finiti tutti questi bei discorsi, perdurando la crisi, ma passando purtroppo in fretta il tempo, il primo decise di cambiare mestiere, il secondo invece, che non voleva abbandonare la sua scienza di ladrone perfetto, non volle mettere nemmeno in dubbio di abbandonare la sua arte imparata con tanta fatica.
Così il primo si mise a lavorare, tanto da guadagnarsi uno stipendio e, poi persino la stima della gente.
Il secondo rimase sempre un poveraccio, con le tasche vuote, ma con la testa piena di stima solo di se stesso e di disprezzo per tutti gli altri. Eppure, tutti, non solo gli onesti ma anche i ladri suoi compagni, si erano ormai abituati a trattare con lui, come con un fallito gonfio di inutile boria.
E, se si vuole tirare una conclusione non è certamente la scienza ad esser sotto accusa, semmai chi se ne serve. Se infatti essa è una sicurezza per i buoni, per i superbi è solo un pretesto, per giustificare la cattiveria e per nascondere il fallimento delle loro fatiche.