lunedì 31 gennaio 2011

MASSIME

PROBLEMI

Chi si arrabbia davanti ai problemi perde tempo ad arrabbiarsi,


chi cerca i rimedi non perde tempo per trovarli.

sabato 22 gennaio 2011

GENNAIO 2011

LE CHIESE DELLA DOMENICA 23 01 11

III DOMENICA  dell’anno lit. A
Gli inizi della missione pubblica di Gesù
Il vangelo non è una informazione, ma è l'inizio, sempre attuale, di una nuova epoca storica, sociale e personale. 

S. Vito - Egling De

Dopo l'arresto di Giovanni Battista, Gesù lascia Nazaret per difendere la propria sicurezza personale, ritirandosi  a Cafarno. Inizia così la sua missione pubblica. A questo fine chiama i primi discepoli e comincia a visitare i vari paesi della Galilea annunciando la buona novella e sanando infermi e ammalati.
Mt. 4, 13-23



MASSIME



Per un bambino niente è inarrivabile, 
perché tutto è amabile.

sabato 15 gennaio 2011

LE CHIESE DELLA DOMENICA



Conoscenza 'mistica'
Gesù può essere conosciuto come un uomo qualsiasi, eppure abbiamo la vocazione e il privilegio di riconoscerlo come il Figlio del Padre, la seconda persona della Trinità. 




Giovanni attesta di non aver conosciuto Gesù se non dopo il suo battesimo.
Giovanni era un parente stretto di Gesù e sicuramente i due cugini si erano visti molte volte l'un l'altro, ma a un certo punto egli lo vede per la prima volta come il Messia che tutti aspettavano (Gv. 1, 29-34).
Si tratta di una nuova conoscenza che si può chiamare 'mistica', non perché sia misteriosa, ma perché si può acquisire al termine dello sviluppo razionale e forse solo dopo la morte fisica, oppure per una rivelazione speciale di Dio. È la conoscenza dei beati in Paradiso, ma non del tutto estranea anche a noi fin d'ora, se abbiamo un amore per Gesù dello stesso tipo che aveva il Battista per lui, anzi come quello di sua madre per il suo figlio.


Il campanile: la torre di Perlach - Augsburg

lunedì 10 gennaio 2011

C’era una volta

IL COMIZIO DEGLI ANIMALI

Una volta gli animali si radunarono in un gran comizio. Vennero da tutte le parti della terra: il rinoceronte dall’Africa, l’elefante dall’India, il canguro dall’Australia, l’orso dall’America, il topolino da dietro casa. 
Poi vennero lo stambecco,  il gatto, le scimmie, i piccioni, lo struzzo,  il cavallo, le galline e tanti altri animali che a nominarli tutti ci vorrebbe un libro intero.
E quella volta stavano insieme senza litigare e senza sbranarsi a vicenda, come invece avrebbero fatto sicuramente, se non si fossero trovati, in comune accordo, a protestare contro un privilegio assurdo e non più tollerabile: quello che l’uomo era riuscito a raggiungere, arrogandosi il diritto di essere superiore e diverso da tutti loro. Per cambiare le cose e rinnovare i rapporti su una base più equa, deliberarono ed elessero una commissione di studio.
Questa, dopo aver studiato, arrivò alla conclusione che sarebbe bastato togliere il cuore all’uomo per farlo diventare anche lui un animale. Dopo questo primo passo importante della loro scienza, dissero che per riuscire a tanto sarebbe bastato risvegliare nell’uomo, al posto dell’amore, il suo interesse. E nel cercare i campi da proporre alla sua attenzione, si accorsero che non valeva la pena di far tanta fatica, perché molte volte l’uomo, senza sforzo e con estrema naturalezza, bada solo a sé stesso e si preoccupa unicamente di sé.
E qui arrivarono finalmente al nocciolo della questione: un uomo egoista era semplicemente senza cuore!
E così, anche solo con un poco di egoismo, riuscirono a far diventare qualche uomo un animaluccio e, non solo lui, ma per mezzo suo anche quelli che gli stavano vicino.
Ecco, perché da allora con alcuni dei nostri simili non si riesce più a parlare e non si riesce nemmeno ad andar d’accordo;... 
infatti, essendo diventati un poco animalucci, parlano una lingua che nessuno capisce, diversa da quella che usano tutti gli altri uomini.

C’era una volta



LO STAGNO E IL MARE
C’erano una volta due amici, il primo aveva una casetta con un giardino, vi scavò una fossa la riempì di acqua e ne fece uno stagno; comperò due pesci rossi, vi seminò delle ninfee così, se il tempo era bello, si fermava, seduto su una panchina, a guardare in pace i pesci, i fiori e l’acqua. Quell’uomo amava il suo laghetto, perché l’aveva fatto con le sue mani.
In quel tempo, il secondo degli amici andava a sedersi davanti al mare; contemplava il sole sorgere il mattino e la sera coricarsi nel suo letto, assisteva al gioco delle onde, all’infuriar del vento e, in ogni tempo, godeva di stargli vicino. Quell’uomo amava Dio che aveva creato il mare. 
Così, su questa terra, ognuno di loro si sente a casa, che per il primo finiva al cominciar d’uno steccato, per l’altro ancora non terminava nemmeno all’orizzonte di un intero mondo.

domenica 9 gennaio 2011

2 - Il MANUALE DELL'UOMO FORTUNATO



Continuo a riportare alcune massime del mio "Manuale":




9
Alla TV tutto sembra certo ed indiscutibile,
persino le previsioni del tempo.


10
Quando parla la TV,
non la si può mai contraddire.


11
Con i soldi si può perfino comperar la sposa,
ma non si potrà mai comprar l’amore.


12
Chi ama riceverà regali,
chi lavora guadagni
e chi odia solo roba rubata.


2011-1
Se c'è l'ombra nin manca il sole.
2011-1b
Poche sono le ore che passano in fretta
per misurare il tempo che non tramonta mai.


venerdì 7 gennaio 2011

Il MANUALE DELL'UOMO FORTUNATO

Comincio ora, tra gli altri scritti, a copiare da un mio libro che pubblicai tanto tempo fa (ora esaurito) alcune massime che son piaciute ai miei amici e che vorrei corredare di foto più recenti.


INTRODUZIONE


1
La verità è evidente,
anche senza troppe spiegazioni.




2
Una verità con troppi ‹se› e ‹ma›
è quasi sempre una bugia.




2b
Una verità senza limiti né precisazioni
è quasi sempre un po' inventata.


3
Una buona massima
è megliore di un cattivo programma.


4
Una breve massima
può contenere proposte di valore.
Mentre alcuni programmi di poco conto
hanno spesso bisogno di tante parole.


5
Si può comprare un sacchetto intero di uva passa,
ma nella torta se ne mette poca e si distribuisce bene,
così le massime negli scritti e nei discorsi.


MASSIME FACILI
per chi ha poco tempo
e per chi non sa come farlo passare
per chi vuol far discorsi
o magari deve tacere
per chi ha degli impegni
o non può far proprio niente,
per chi ha ragione,
ma anche per chi vorrebbe averla.